Servo di Dio Padre Berardo Atonna
"Tu devi seguire la via del'umiltà"
(P. Berardo)
Biografia
Biografia del Padre Berardo Atonna
Vai al Processo di BeatificazionePadre Berardo Atonna nacque a Sarno il 1° luglio del 1843, nel rione Pedagnali di Episcopio, da Raffaele e Maria Domenica D’Angelo. Primo di sei figli, venne battezzato nello stesso giorno, dal sacerdote Michele Orrico, nella parrocchia-cattedrale di Sarno San Michele Arcangelo e gli fu imposto il nome di Giuseppe. Il padre era negoziante e la madre si occupava delle faccende domestiche. Le biografie descrivono il piccolo Giuseppe di natura gracile, tanto che a pochi mesi dalla nascita si ammalò gravemente. La mamma, confidando nell’aiuto del cielo per il recupero della sua salute, lo affidò con fede alla protezione della Madonna dell’Arco, venerata nel noto santuario presso Napoli. Il bimbo ricevette una sana formazione cristiana, oltre che dai genitori, anche dagli zii paterni, i sacerdoti don Aniello e don Antonio. L’educazione familiare e il contatto con gli zii sacerdoti fecero germogliare in lui la vocazione sacerdotale, così che fu ammesso al seminario di Sarno come chierico esterno. L’approfondimento del cammino vocazionale lo orientò verso il chiostro, e la vita religiosa gli apparve come mèta della sua ricerca: scelse dunque la regola francescana alcantarina per donarsi al Signore. Partì da Sarno il 16 agosto 1859 per bussare al convento di Santa Lucia al Monte in Napoli e per trasferirsi subito dopo nel convento di Piedimonte d’Alife, dove il 28 agosto vestì l’abito con il nome di fra Berardo del Cuore di Gesù. Compiuto l’anno di noviziato sotto la guida del mastro, Padre Onorato della Visitazione, il giovane frate emise i voti della professione semplice il 4 settembre 1860, restando a Piedimonte come chierico fino al 1862. I conventi di Marcianise, Santa Lucia al Monte a Napoli e di Santa Maria Capua Vetere furono le tappe successive del suo itinerario formativo.
Nel luglio 1865 venne ordinato diacono a Napoli, nella chiesa di Santa Lucia al Monte, dal Servo di Dio Mons. Luigi Sodo, vescovo di Telese e Cerreto Sannita. Il 16 febbraio 1866 ricevette l’ordinazione sacerdotale, a Napoli, per le mani di Mons. Mariano Ricciardi, Arcivescovo di Reggio Calabria. Celebrò la sua prima messa nel convento di San Bonaventura in Santa Maria Capua Vetere. Qui dimorò per pochi mesi, dedicandosi allo studio, alla vita di preghiera, fin quando il convento venne chiuso nel luglio 1866 a causa delle leggi eversive che sopprimevano gli ordini religiosi. Il giovane Padre Berardo come tanti suoi confratelli dovette lasciare il chiostro e tornare alla casa paterna, Padre Berardo, padre Salvatore Gaito, Padre Fulgenzio Esposito, Padre Antonio Celentano, Padre Decoroso Atonna si ritrovarono, così insieme. Per la preghiera frequentavano la cappella di San Giuseppe in via Pedagnali, mentre nelle altre ore del giorno si prodigavano in opere di pietà e di apostolato. Luogo privilegiato per la preghiera di Padre Berardo, durante il suo esilio a Sarno, fu l’eremo dei Santi Cosma e Damiano sulla collina del Saretto. Egli lo predilesse perché il fascino della ridente natura e il profondo silenzio che vi regnava gli richiamavano l’amata Solitudine del Matese. Nel 1881 le nuove condizioni politiche permisero finalmente di ripristinare la provincia religiosa e padre Berardo fu il primo dei confratelli di Sarno a fare ritorno al convento, all’appello del ministro provinciale, padre Donato Antonio Aiello del Cuore di Gesù. Venne inviato a Piedimonte Matese, che da quel momento divenne il centro del suo apostolato. Per molti anni fu maestro dei novizi, guardiano, definitore, custode provinciale, visitatore generale e Ministro della Provincia di San Giacomo della Marca.
Anche al di fuori della propria comunità francescana, molti iniziarono a ricercare Padre Berardo per un consiglio o per riceverne luce nelle scelte: sacerdoti, religiosi e intere comunità femminili gli affidavano la propria anima, giudicandolo un uomo di Dio. Lo scelsero, come loro direttore spirituale, il Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei, Santa Maria Cristina Brando, fondatrice delle Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato in Casoria, la Beata Serafina Micheli, fondatrice delle suore degli Angeli in Faicchio, la Serva di Dio Suor Maria di Gesù Landi, fondatrice delle Ancelle della Chiesa e del Tempio dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte, Suor Maria Luigia Russo fondatrice delle Suore Francescane Alcantarine di Castellammare. Padre Berardo ebbe corrispondenza epistolare anche con la Serva di Dio Madre Barbara Micarelli delle Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino.
Per cinquant’anni, Padre Berardo si dispose a percorrere molti paesi per svolgere il ministero della predicazione. Sulla scia dei grandi santi predicatori dell’Ordine, da San Bernardino a San Leonardo da Porto Maurizio, Padre Berardo accorreva ovunque lo si chiamasse per dare ai fedeli il nutrimento del Vangelo e la grazia dei Sacramenti. Fu devotissimo alla Madonna del Bell’Amore appartenuta a San Leonardo da Porto Maurizio: infatti, nelle predicazioni, dovunque andava portava l’immagine della Madonna; intensa fu anche la devozione alla Madonna delle Tre Corone, protettrice di Sarno.
Istituì a Sarno l’associazione delle Figlie di Maria, che successivamente organizzò anche a San Potito Sannita, ad Alife, Castello di Alife, Piedimonte Matese e Pietramelara. Dio benediceva le missioni tenute da Padre Berardo. Quando arrivava in un paese per predicare, salutava prima il Santissimo Sacramento e la Madonna e poi si metteva a disposizione dei parroci. La fama di sacerdote secondo il cuore di Dio lo precedeva e la gente accorreva per ascoltarne la parola.
Praticò anche con trasporto la Via Crucis quotidiana, secondo la più autentica tradizione francescana. Chi si rivolgeva a lui, per ricevere un conforto e un aiuto, spesso riceveva da lui la medesima risposta: “Fate la Via Crucis!”.
L’amore per il prossimo lo spinse a prodigarsi per l’apertura di un ospizio per l’accoglienza di donne povere, di anziane e di bambine orfane, denominato “Villa Fiorillo”, situato sulla collina di Capodimonte in Napoli, ove attualmente sorge la Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio.
Non pochi furono i doni singolari che Dio manifestò in Padre Berardo e che sono vivi nella memoria di quanti ne beneficiarono. A proposito del dono della profezia, si può ricordare quello accorso al contadino Giovanni D’Abbraccio. Poiché una grande siccità ostacolava la semina del granturco, Giovanni aveva confidato al padre la sua pena di non poter seminare a causa del terreno arido. Padre Berardo sorrise e gli disse: “Semina il granone martedì!”. D’Abbraccio accolse il consiglio e si trovò bene, perché dopo poco tempo venne a piovere e nel suo campo ci fu un abbondante raccolto. Tanti sono gli episodi miracolosi che si raccontano avvenuti per intercessione di Padre Berardo.
In circa cinquant’anni di completa dedizione a Dio, di fatiche apostoliche e di penitenze Padre Berardo fu un perfetto imitatore di San Pietro d’Alcantara. Egli diceva alle anime da lui dirette: “Non v’è maggior beatitudine di patire per Dio e con Dio”.
Ormai avanzato negli anni l’ultimo tratto del suo cammino di santità fu segnato dalla croce della malattia. Presagendo la fine, quindici giorni prima, si raccolse in un silenzio di grande raccoglimento e di continua preghiera. Assistito dai confratelli del convento della Sanità, dopo che padre Modesto Trinchese gli ebbe amministrato i sacramenti, alle 9,00 del mattino del 4 marzo 1917, Padre Berardo affidava la sua anima a Dio. Il 6 marzo vennero celebrati i funerali da Padre Giovan Crisostomo Bovenzi. Ai funerali parteciparono molti sacerdoti ed autorità. Per le vie di Napoli, al passaggio del feretro, si commentava: “È morto il santo di Capodimonte”.
Nel 1929 le spoglie mortali del Servo di Dio furono traslate nella chiesa di Santa Lucia al Monte, in Napoli, dove tutt’ora riposano.
Il 22 febbraio 1930, presso la curia arcivescovile di Napoli, alle presenza del cardinale Alessio Ascalesi, si diede inizio al processo informativo sulla fama di santità.
Necrologio
Reverendo Guardiano,
compiamo il penoso dovere di informarle che il nostro carissimo Padre P. Berardo Atonna è passato a miglior vita all’alba di ieri mattina, edificando con la sua lucida rassegnazione i confratelli che lo assistevano, dopo di avergli amministrati i santi sacramenti.
Era il più giovani dei pochissimi vecchi che il Signore per la sua bontà si degna di conservare ancora all’affetto e alla venerazione della nostra Provincia, ed è volato al cielo a raccogliere il premio delle sue fatiche.
Egli continuava la tradizione degli uomini pii che hanno illustrato innanzi a Dio ed agli uomini la nostra Provincia. Il suo profilo caratteristico di anacoreta, e la rettitudine della sua vita gli conciliavano stima e devozione negli ambienti monastici, dove ha occupato cariche importanti, e nel popolo che accorreva da ogni parte a lui, chiedendo i suoi consigli e raccomandandosi alle sue preghiere. Provato in questi ultimi tempi da gravi tribolazioni, che il Signore non risparmia agli eletti suoi, ha ceduto all’attacco del male, che ne ha logorato la fibra già estenuata dalla vita penitente e mortificata menata per tanti anni.
Il tempo come suole avvenire, allontanando da noi la sua figura, la rischiarerà di giusta luce, e noi speriamo di poterla porre accanto a quelle degli altri santi che arricchiscono il nostro menologio.
Mentre c’inchiniamo dolenti dinanzi alla sua bara lacrimata, sollecitiamo V.P. ad applicargli i suffragi stabiliti dalle nostre Costituzioni.
S. Lucia al Monte, 5 marzo 1917
Devotissimo nel Signore
f. Geremia Olivieri, Min. prov.le
La copia originale è conservata nell’Archivio del Convento S. Maria Occorrevole di Piedimonte Matese.
Galleria
Figli Spirituali
Massime
Massime del Padre Berardo Atonna
Atti della vita interiore:
1° Vedere Dio, cioè tenersi abitualmente alla sua santa presenza; averlo vicino a sé come un amico di cui non ci separiamo mai, né a lavoro né alla preghiera, né alla passeggiata, né al riposo.
2° Ascoltare Dio, cioè, essere attento alle sue proibizioni, ai suoi consigli. Egli parla colle parole del vangelo che ritornano alla memoria. Con i buoni pensieri, che illuminano d’un tratto l’intelligenza. Colle parole pie, che incontriamo in un libro, in un foglio, o cadono dal labro di un predicatore, o di un’amica, qualche volta anche da qualche persona sconosciuta. Dio non è importuno, non è molesto, Egli è buono! Ed Egli dirige tutto, proporziona alle mie forze la prova, che m’invia, e che Egli sa di essermi necessaria.
3° Parlare di Dio, cioè trattenersi con lui, piuttosto col cuore che con la bocca, colla meditazione del mattino, colle orazioni giaculatorie, colle preghiere vocali, con un santo riposo di cuore, soprattutto quando si ha la felicità di andarlo a visitare nel Sacramento.
4° Amare Dio, cioè attaccarsi a lui, e a lui solo; non amare gli altri, se non in unione con lui; non volere, non accettare nessuna affezione se questa può indebolire la sua; prestarsi a tutti per amor Suo, ma non darsi che a Lui.
5° Pensare a Dio, cioè rigettare qualsiasi pensiero, che escluderebbe quello di Dio. Bisogna senza dubbio occuparsi del proprio dovere, compierlo con tutta la perfezione di cui si è capace, ma farlo sotto lo sguardo di Dio, col pensiero, che Dio ce l’ha fatto comandare, e che farlo con sollecitudine vale essergli gradito.
Napoli-San Pasquale a Chiaja
31 Agosto 1906
P. Berardo Atonna da Sarno
O. F. M.
Luoghi
Luoghi Spirituali
Dove Pregare
Preghiera di Intercessione
Signore Gesù, che hai comunicato al tuo servo fedele, Padre Berardo Atonna, la carità infinita del tuo Cuore, e lo hai reso testimone autentico del Vangelo mediante la predicazione e le opere di misericordia, concedici per sua intercessione e per le mani della Vergine Maria che egli invocava col titolo di Madre dell’Bell’Amore, la grazia che umilmente ti chiediamo……
Degnati di glorificarlo anche in terra a gloria del tuo Nome e a beneficio di tutta la Chiesa.
Per Cristo Nostro Signore.
Padre, Ave, Gloria
E’ importante che per ogni “grazia” ricevuta si dia notizia scritta
Coloro che ottengono favori per intercessione di Padre Berardo Atonna sono pregati di inviarne comunicazione alla:
Postulazione Generale Ordine dei Frati Minori
Via S. Maria Mediatrice 25
00165 Roma
postgen@ofm.org
Vice postulazione
Monastero di Santa Chiara
Via Santa Chiara 49/c
80134 Napoli
Dove Pregare
I pellegrini che desiderano recarsi nel luogo dove sono custoditi i resti mortali del Servo di Dio P. Berardo Atonna possono recarsi nella Chiesa di S. Lucia al Monte in Napoli.
In questa foto la tomba del Servo di Dio nella Chiesa di S. Lucia al Monte.
La chiesa è aperta tutti i giorni (eccetto il martedì)
Dalle 09,00 alle 11,00
Dalle 16,00 alle 19,00
Sarno, SA
dino.aito@libero.it
+39 333 27 92 176
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Pubblicazioni
Beatificazione
Processo di Beatificazione
Il processo di canonizzazione del Servo di Dio, Padre Berardo Atonna, ebbe inizio il 22 febbraio 1930. Gli Atti furono inviati alla Congregazione dei Riti il 16 maggio 1961.
Il processo napoletano fu iniziato per ordine del cardinale arcivescovo Alessio Ascalesi e chiuso durante il governo del cardinale arcivescovo Marcello Mimmi: si svolse in cinquantaquattro sessioni, durante le quali furono ascoltati complessivamente 22 testi. Tra i testimoni appaiono i nomi di alcuni eminenti rappresentanti dell’Ordine dei Frati Minori: Padre Geremia Olivieri, più volte Ministro Provinciale, definitore generale dell’Ordine ed Esaminatore sinodale del clero delle diocesi di Napoli e Pozzuoli; Padre Innocenzo Alfredo Russo, futuro vescovo di Bovino; Padre Benedetto Wirth, ministro provinciale e più volte Visitatore Apostolico.
Negli anni 2004/2005, la Postulazione Generale dell’Ordine dei Frati avviò una serie di ricerche presso gli archivi della regione campana per integrare la documentazione storica di supporto al Processo.
I lusinghieri risultati indussero il Postulatore a presentare all’arcivescovo di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe, formale richiesta per avviare una Inchiesta Suppletiva per valutare la consistenza della vasta documentazione e ascoltare nuovi testimoni sulla continuazione della fama di santità del Servo di Dio.
Il 6 ottobre 2017, presso il salone arcivescovile della Curia di Napoli, il Cardinale Crescenzio Sepe ha chiuso ufficialmente l’inchiesta suppletiva diocesana sulla vita, la virtù e la fama di santità di Padre Berardo Atonna.
Il 5 ottobre 2018 la Congregazione delle Cause dei Santi ha emanato il decreto di validità del processo diocesano.
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Firma del Decreto di Validità degli Atti del processo Diocesano sul Servo di Dio P. Berardo Atonna dalla Congregazione delle Cause dei Santi in Vaticano.
Vedi documento
Nomina del Relatore: Mons. Maurizio Tagliafierri.