Santuario del Carmine al Castello.
Il piccolo santuario della Madonna del Carmine al Castello sorge sulla collina del Saretto che sovrasta la città di Sarno. È molto piccolo ma caro alla devozione dei fedeli sarnesi. Per la sua alta posizione è visibile da tutto l’Agro sarnese- nocerino e suscita in chi lo osserva anche solo da lontano il desiderio di visitarlo.
In origine era dedicato ai santi Cosma e Damiano. Risale al periodo in cui il paese era situato sulla collina. Le notizie su questa chiesetta risalgono agli Atti della Santa Visita del Vescovo di Sarno, Paolo Fusco, del 1581: in essi si legge che lo zelante Vescovo, non potendo accedere alla chiesa, a causa di una fitta boscaglia e per mancanza di un sentiero, constatò dalla Torre del Castello che la chiesetta era abbandonata e la dichiarò sconsacrata. Un secolo dopo la visita del Vescovo Fusco, verso il 1700, per devozione di Francesco Antonio Corrado, la chiesa risorse più grande e più bella, grazie al suo costante interessamento.
La volta della chiesa è decorata con due affreschi raffiguranti la Gloria dei Santi medici Cosma e Damiano e il Trionfo della Croce.
Nel 1771 don Bernardino Abignente vi fece costruire un cenobio per ritirarsi a vita contemplativa. Questo eremo diventò luogo di spiritualità per sacerdoti e laici desiderosi di perfezione. L’eremo era formato da molte celle.
Padre Berardo visse in questo luogo qui un episodio da “fioretti”: insieme con don Filippo Squillante, pio e zelante sacerdote, vi si era ritirato per un tempo prolungato di preghiera, al fine di conoscere quale fosse la volontà di Dio circa la missione che essi avrebbero dovuto svolgere nel mondo. Entrambi puntarono il dito sul Vangelo: Don Filippo evidenziò le parole “Passione di Nostro Signore Gesù Cristo” e, infatti, dopo poco tempo, si ammalò e la sua infermità fu molto lunga. Padre Berardo fece cadere il segno sulle parole: “Predicate il Vangelo in tutto il mondo e battezzate!”. Il primo abbracciò con fede la strada della sofferenza, il secondo si dedicò alla predicazione tra le genti del Meridione. Rammentando quel giorno, Padre Berardo soleva dire che era stato un giorno di paradiso.
Una lapide, apposta nel 2007, per opera del parroco don Mario Carillo e dei Frati Minori del Convento di San Francesco, così tramanda ai posteri quest’episodio: “In quest’eremo, il 10 settembre dell’anno del Signore 1872, Padre Berardo Atonna da Sarno, sacerdote dei Frati Minori, ritiratosi in esercizi spirituali insieme all’amico don Filippo Squillante, dopo essersi confessati l’uno all’altro, aprirono ad occhi chiusi il Vangelo che gli rivelò la volontà di Dio su quella che sarebbe stata la loro missione in questo mondo. Il Signore donò queste parole al Servo di Dio, Padre Berardo Atonna: “Andate e predicate il Vangelo e battezzate!” Il popolo di Sarno a ricordo pose: 9 Aprile 2007
La festa al Santuario è un evento civile e religioso che si rinnova da secoli due volte all’anno: il lunedì e il martedì in Albis e il 16 luglio, festa liturgica della Madonna del Carmine. Per lunga tradizione i pellegrini vi giungono a piedi di buon’ora. La festa è un’occasione, come nel passato per vivere una sosta che rinfranca il corpo e lo spirito. Per tutta la giornata del lunedì in Albis, gruppi folcloristici dell’Agro sarnese- nocerino danno vita alla straordinaria tammurriata, durante la quale i pellegrini con nacchere e tammorre ballano al ritmo frenetico dei caratteristici strumenti musicali campani.